DOMENICA 18 LUGLIO 2021 15.42.24
NOVA0077 3 POL 1 NOV INT Giustizia: magistrati amministrativi chiedono apertura tavolo di confronto con la politica Roma, 18 lug – (Nova) – I magistrati amministrativi, in merito all’emendamento 17.100 all’As 2.272, di iniziativa parlamentare, presentato in sede di conversione del Dl 80/2021 all’esame delle commissioni parlamentari del Senato, con il quale si vuole modificare la composizione dell’Organo di autogoverno della Giustizia amministrativa, sottolineano che “stiamo assistendo ad un tentativo di novellazione normativa gravissimo, senza che noi associazioni che rappresentiamo il 90 per cento dei magistrati amministrativi in servizio siamo state coinvolte, veicolato peraltro tramite l’inserimento di un emendamento dalla formulazione oscura in un testo di legge avente tutt’altro oggetto e tutt’altri obiettivi (con i profili di inammissibilita’ che ne conseguono). Si tratta – proseguono – di un atto gravissimo e preoccupante soprattutto perche’ si presenta fortemente antagonista rispetto ai principi costituzionali che garantiscono l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. Nella nota congiunta a firma di Gia Serlenga, presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi (Anma), e di Stefano Toschei, presidente del Coordinamento nuova magistratura amministrativa (Conma) – in rappresentanza della totalita’ dei magistrati amministrativi che svolgono le loro funzioni presso i Tar e della meta’ di quelli che svolgono le loro funzioni presso il Consiglio di Stato – si legge che “qualora la proposta si traducesse in norma di legge l’effetto sarebbe devastante, atteso che le modifiche alla normativa esistente, siccome avanzate, minano la presenza della rappresentanza elettiva dei magistrati, dequotandone di fatto la rilevanza nell’esercizio della espressione della volonta’ collegiale, attraverso la sterilizzazione delle posizioni espresse dai relativi rappresentanti che siedono nel Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa in virtu’ di democratica elezione, con l’effetto di determinare una trasformazione dell’Organo di autogoverno in chiave palesemente dirigistica e lontana dal paradigma costituzionale rappresentato dalla regolamentazione del Csm”. (segue) (Com) NNNN